Doom9 Italia

effettivamente è una cosa che fà incavolare, ma è senza possibilità di soluzione. Il massimo l'ho raggiunto con l'acquisto di una apparecchiatura di produzione italiana con manuale .... solo in inglese.
Esiste una normativa europea che impone (mi pare si chiami direttiva macchine) al produttore/venditore che vuole entrare in uno dei mercati europei di fornire i manuali ALMENO in due lingue: 1° la lingua del paese di produzione 2° la lingua del paese in cui vuoi vendere. Sarebbe carino no? ASSOLUTAMENTE DISATTESA DA TUTTI.
Bisogna che ci convinciamo.... non siamo niente.
Ultima annotazione: lo spagnolo è, tralsasciando il cinese (che poi sono 12 lingue diverse), la seconda lingua parlata al mondo ... per cui .... è un mercato molto esteso ... a differenza del nostro. E poi diciamocelo chiaramente, l'italiano medio non compera quello che capisce .... ma quello che è trendy .... O NO? per cui non è necessario che ci sia un manuale comprensibile ma solo un prodotto che faccia tendenza.

Ripeto,sarò una voce fuori da coro ma non ritengo sia vero,è ovvio che compriamo cio che conosciamo con una logica mentre cio che non conosciamo per MARCA,il primo computer che ho comprato era un XT 12 mhz e l'inc....a che ho preso mi fa male anche a distanza di anni,ma avevo appena iniziato a studiare informatica e mi sono affidato al nome NCR,pagandolo,di seconda mano al doppio dei primi 286 assemblati .
Non siamo meno degli altri ma spesso ci piangiamo addosso come se fosse inevitabile il tutto,ti faccio un esempio fino a qualche anno fa pensare di denunciare per negligenza un medico era considerato inutile,nessuno ti darà ragione etc.,oggi sono sempre di piu le persone che lo fanno e che "vincono" le cause,certo ha dovuto aprire qualcuno prima la strada.
Vedi in America le denuncia ai produttori di sigarette od in Belgio alle case farmaceutiche

p.s. tutto il mondo è paese ,non siamo migliori degli altri ma non siamo neppure peggiori.

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Un amico non lo si perde quando lo si lascia ma quando lo si dimentica.

Non credo sia un problema essere fuori dal coro, hai solo un approccio soggettivo al problema (IMHO) mi spiego: quello che dici è vero ma è vero per una persona "informata e cosciente delle scelte che fà".
Mettiamola così! domanda: se tu fossi un operatore del mercato (qualsiasi cosa esso sia) e ti dovessi approcciare al mercato italiano da un paese straniero (qualsiasi esso sia); hai un budget da rispettare, ora devi scegliere una delle due:
1^ un bel promo pubblicitario con Cameron Diaz ecc. ecc. (o un'altra attrice o attore bellona/bellone)
2^ una bella caterva di spiegazioni in italiano (con foto, descrizioni e schemi tecnici)
tenendo conto del potenziale cliente ..... cosa fai? (ricorda che il budget te ne permette una sola .......
ovviamente è una provocazione; ma penso che, abbinato al ragionamento di cobra (siamo un mercato piccolo-piccolo) sia evidente che al momento la richiesta del mercato italiano la fà la "scatoletta magica" e non la consapevolezza degli uTENTI (a volte uTONTI). Ergo a chi gliene frega se manca il manuale? Non è che sia convinto di aver ragione (non è mai assoluta) è che così si spiegano alcune cose, altrimenti devo pensare che i produttori sono degli sprovveduti.
Poi è vero quello che dici, stiamo imparando/progredendo, bene avanti così. A differenza di molti miei coetanei io non sono convinto che le nuove generazioni siano peggio della mia, anzi. Posso non essere d'accordo con quello che pensano, ma ... capperi se le nuove generazioni la pensano come noi vecchi.... Dio ce ne scampi.
Scusate la lunghezza.

Ti cambio l'esempio,i miei genitori che vogliono comprare un qualunque elettrodomestico non penso che lo scelgano perchè "fa tendenza" ma perchè utile,se poi si trovano le istruzioni in austroungarico cosa devono fare? ,tenendo conto delle poche alternative .
sulle pubblicità ti posso garantire che le bellone piacciono a tutti e difficilmente troverai in altri stati la Montalcini di turno che spiega il prodotto ma la Arcuri che ti spiega che non puoi farne a meno .(e con quegli argomenti è anche parecchio convincente ).
Ciao

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sante parole. però se ti devi far spiegare come usare uno di quei robot da cucina con istruzioni solo in giapponese .... forse è meglio la montalcini (senza nulla togliere all'intelligenza della arcuri)

http://www.lastampa.it/blog/default.asp ... &ID_blog=2

Ovviamente se i dati non sono come il paniere ISTAT

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Donny wrote:
> http://www.lastampa.it/blog/default.asp ... &ID_blog=2

Se pero' si mettono a contare anche quelli che non hanno visitato un sito informativo in 6 mesi (e stando all'indagine sono circa 5 milioni), direi che una statistica del genere ha l'utilita' d'una discussione da bar con 3 boccali di doppio malto per commensale.

"Usare Internet" ha senso se lo si fa abitualmente e senza doversi preoccupare del tempo o dei byte di traffico generati (= no connessioni tariffate a consumo).
In caso contrario e' solo un'etichetta od una moda: nulla che possa realmente servire per la crescita culturale dell'utente (salvo casi rari) o dell'economia.

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"In 18 anni non ero mai servita a nessuno, ma qui posso aiutare e persino essere necessaria agli altri."
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